Articolo Famiglia Mamma e bambino
I rischi del parto cesareo freccesabato 26 ottobre 2013      


I rischi del parto cesareo sono tanti ma molte donne lo scelgono per ragioni mediche (bambino molto grande per un parto vaginale) e solo poche per scopi estranei alla salute della donna. Il parto cesareo o taglio cesareo è un’ intervento in cui il bambino viene alla luce attraverso un taglio nell’addome della madre. I rischi del parto cesareo sono dovuti ad un maggiore dolore; maggiore durata del tempo di recupero; procedura invasiva in quanto presenta i rischi associati alla chirurgia addominale.

Questi ultimi sono infezioni nella zona di incisione; maggiore perdita di sangue; lesioni ad organi come la vescica e soprattutto la formazione del tessuto cicatriziale può portare dolore. Il parto cesareo va fatto se ci sono problemi durante il travaglio, ovvero se la testa del bambino risulta essere troppo grande per poter nascere con il parto naturale oppure anche se il collo dell’utero non è aperto, nonostante le contrazioni la donna le ha da diverse ore. E’ un parto d’emergenza se il battito del cuore del cuore del bambino diminuisce o se c’è un cambiamento del suo stesso battito.

Monitorare il battito cardiaco è molto importante in quanto è questo che indica che il bambino non riceve ossigeno a sufficienza e quindi ha subito una diminuzione dell’apporto di ossigeno. Va fatto il parto cesareo se il bambino si trova in posizione podalica, cioè con i piedi e il sederino, che entrano nel canale del parto prima della testa o in posizioni strane come trasversalmente nell’utero ed il medico non riesce a spostare il bambino prima dell’inizio delle doglie. Il parto cesareo va effettuato soprattutto se si tratta di parto gemellare, in quanto uno può trovarsi in posizione anomala rispetto all’altro.

I rischi del parto cesareo possono interessare anche il bambino. Può accadere che il taglio accidentale molto profondo del chirurgo, provochi una lesione alla pelle del bambino. E’ un’ evento che si verifica, comunque, molto raramente. E’ probabile che il bambino nato con parto cesareo, se effettuato prima della 39° settimana (quando non si sa se i polmoni sono completamenti sviluppati) soffra della sindrome da distress respiratorio. Oppure se nato nei tempi giusti può soffrire di problemi respiratori momentanei, contraddistinti da un eccessivo ritmo respiratorio (tachipnea temporanea). I rischi del parto cesareo, per la madre, sono:
  • infezione alla membrana di rivestimento dell’utero (endometriosi), che provoca febbre, mal di schiena, perdite vaginali e dolore all’utero, va curato con antibiotici somministrati per endovena;
  • infezioni ai reni o alla vescica (cistite);
  • infezione anche intorno all’area di incisione, la pelle può aprirsi e rilasciare del pus.
Inoltre, i rischi possono essere provocati anche dall’anestesia, la madre può avere una reazione allergica al farmaco somministratole durante l’anestesia o anche avere dei problemi di respirazione. Durante l’intervento si potrebbe avere un’ eccessivo sanguinamento, infatti con il parto cesareo le perdite di sangue sono più alte rispetto al parto vaginale. Dopo l’intervento, la madre può correre il rischio di formazione di coaguli di sangue, nella zona delle gambe o in prossimità degli organi pelvici. Questo rischio è più alto in chi subisce un parto cesareo rispetto a chi ha effettuato un parto vaginale. Per evitare tale rischio subito dopo l’intervento, non appena è possibile, bisogna camminare.

Inoltre, la madre, successivamente al parto può subire una diminuzione della motilità intestinale, cioè un rallentamento della fuoriuscita delle scorie all’interno dell’intestino (stipsi). L’ultimo rischio di un parto cesareo, per la donna, è dato dall’aumento delle complicazioni in gravidanze successive (emoragia, placenta previa, posizioni fetali anomale ecc.). Il parto cesareo è comunque un parto d’emergenza, chiedete al ginecologo perché ritiene di farvelo e poi decidete insieme con il medico, la soluzione migliore per la vostra salute e per quella del bambino. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Valentina  Loconte - vedi tutti gli articoli di Valentina  Loconte



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I rischi del parto cesareo freccesabato 26 ottobre 2013      

I rischi del parto cesareo sono tanti ma molte donne lo scelgono per ragioni mediche (bambino molto grande per un parto vaginale) e solo poche per scopi estranei alla salute della donna. Il parto cesareo o taglio cesareo è un’ intervento in cui il bambino viene alla luce attraverso un taglio nell’addome della madre. I rischi del parto cesareo sono dovuti ad un maggiore dolore; maggiore durata del tempo di recupero; procedura invasiva in quanto presenta i rischi associati alla chirurgia addominale.

Questi ultimi sono infezioni nella zona di incisione; maggiore perdita di sangue; lesioni ad organi come la vescica e soprattutto la formazione del tessuto cicatriziale può portare dolore. Il parto cesareo va fatto se ci sono problemi durante il travaglio, ovvero se la testa del bambino risulta essere troppo grande per poter nascere con il parto naturale oppure anche se il collo dell’utero non è aperto, nonostante le contrazioni la donna le ha da diverse ore. E’ un parto d’emergenza se il battito del cuore del cuore del bambino diminuisce o se c’è un cambiamento del suo stesso battito.

Monitorare il battito cardiaco è molto importante in quanto è questo che indica che il bambino non riceve ossigeno a sufficienza e quindi ha subito una diminuzione dell’apporto di ossigeno. Va fatto il parto cesareo se il bambino si trova in posizione podalica, cioè con i piedi e il sederino, che entrano nel canale del parto prima della testa o in posizioni strane come trasversalmente nell’utero ed il medico non riesce a spostare il bambino prima dell’inizio delle doglie. Il parto cesareo va effettuato soprattutto se si tratta di parto gemellare, in quanto uno può trovarsi in posizione anomala rispetto all’altro.

I rischi del parto cesareo possono interessare anche il bambino. Può accadere che il taglio accidentale molto profondo del chirurgo, provochi una lesione alla pelle del bambino. E’ un’ evento che si verifica, comunque, molto raramente. E’ probabile che il bambino nato con parto cesareo, se effettuato prima della 39° settimana (quando non si sa se i polmoni sono completamenti sviluppati) soffra della sindrome da distress respiratorio. Oppure se nato nei tempi giusti può soffrire di problemi respiratori momentanei, contraddistinti da un eccessivo ritmo respiratorio (tachipnea temporanea). I rischi del parto cesareo, per la madre, sono:
  • infezione alla membrana di rivestimento dell’utero (endometriosi), che provoca febbre, mal di schiena, perdite vaginali e dolore all’utero, va curato con antibiotici somministrati per endovena;
  • infezioni ai reni o alla vescica (cistite);
  • infezione anche intorno all’area di incisione, la pelle può aprirsi e rilasciare del pus.
Inoltre, i rischi possono essere provocati anche dall’anestesia, la madre può avere una reazione allergica al farmaco somministratole durante l’anestesia o anche avere dei problemi di respirazione. Durante l’intervento si potrebbe avere un’ eccessivo sanguinamento, infatti con il parto cesareo le perdite di sangue sono più alte rispetto al parto vaginale. Dopo l’intervento, la madre può correre il rischio di formazione di coaguli di sangue, nella zona delle gambe o in prossimità degli organi pelvici. Questo rischio è più alto in chi subisce un parto cesareo rispetto a chi ha effettuato un parto vaginale. Per evitare tale rischio subito dopo l’intervento, non appena è possibile, bisogna camminare.

Inoltre, la madre, successivamente al parto può subire una diminuzione della motilità intestinale, cioè un rallentamento della fuoriuscita delle scorie all’interno dell’intestino (stipsi). L’ultimo rischio di un parto cesareo, per la donna, è dato dall’aumento delle complicazioni in gravidanze successive (emoragia, placenta previa, posizioni fetali anomale ecc.). Il parto cesareo è comunque un parto d’emergenza, chiedete al ginecologo perché ritiene di farvelo e poi decidete insieme con il medico, la soluzione migliore per la vostra salute e per quella del bambino. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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