Articolo Famiglia Famiglia
Come va il lavoro in Italia? Panoramica nelle assunzioni dirette ai giovani under 30 freccelunedì 30 settembre 2013      


Rispetto all’anno scorso, come si riflette sul totale delle assunzioni, quelle dirette ai giovani hanno subito un calo del 2,7%; nonostante la continua riduzione si evidenzia, però, un allargamento della fetta delle assunzioni per i giovani under 30; infatti i posti per i quali non è richiesta una soglia d’età sono arrivati a 280 mila. L’offerta di lavoro è composta per il 71,6% del totale dalle imprese di servizi; 13 mila di queste provengono dai media e dalle comunicazioni, informatici e tlc. Il 28% dell’offerta proviene dal settore manifatturiero.

Solo un giovane su 4 viene richiesto per professioni intellettuali, scientifiche o di elevata competenza tecnica e un terzo di queste possibilità sono concentrate nelle regioni del Nord-Ovest. Certo la situazione è a dir poco allegra, in quanto le più recenti statistiche ISTAT, ci indicano che negli ultimi tre anni c’è stato ben un milione di occupati under 35 in meno. La disoccupazione giovanile è tornata a salire e cosa ancora più grave molti dei giovani ha perso le speranze e non si sforza neanche più di cercare un’occupazione. Il tasso di disoccupazione giovanile (l’incidenza dei disoccupati sul totale degli occupati o in cerca) è stato pari al 39,5%, rispetto al mese precedente un aumento dello 0,4% e rispetto alla tendenza un aumento di 4,3 punti percentuali.

C’è da sottolineare che non tutto è fermo; un’indagine Excelsior realizzata con Unioncamere e Ministero del Lavoro rivela che le imprese del settore privato hanno programmato l’assunzione di oltre 120 mila giovani con meno di 30 anni, questo prima dell’entrata in vigore delle nuove norme che incentivano l’assunzione dei giovani. Ebbene si, i datori di lavoro che assumono giovani under 30 a tempo indeterminato possono ottenere l’incentivo previsto dal Decreto del Lavoro n. 76 del 2013; si tratta di uno sgravio fiscale a favore del datore che assume giovani under 30 che siano disoccupati da almeno 6 mesi oppure privi di diploma o scuola media superiore o professionale.

L’incentivo è nella misura di un terzo dello stipendio mensile lordo, fino ad un massimo di € 650,00 ed è riconosciuto per 12 mesi in caso di trasformazione di un rapporto a termine o 18 mesi, in caso di nuova assunzione a tempo indeterminato. Almalaurea dichiara che se ci fosse la possibilità di più integrazione tra istruzione e lavoro, quindi un numero maggiore di stage lavorativi per gli studenti, ci sarebbe un aumento del 12% delle possibilità di trovare lavoro. Lo stesso Ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza ha dichiarato che “non deve arrivare più nessun laureato che abbia compiuto i 25 anni d’età e che non abbia mai avuto esperienza nel mondo del lavoro”, in molti hanno criticato la mancanza di norme in merito nell’ultimo Decreto Legge sulla Scuola varato lo scorso 09 Settembre 2013, anche perché un miglioramento della scuola professionalizzante e la formazione professionale è un passaggio che l’UE ci chiede per il miglioramento del nostro Paese.

L’Osservatorio Confcommercio ha fornito, tuttavia, un dato positivo; nei primi sei mesi del 2013 i giovani sotto i 35 anni, anche se in tempi di crisi, si inventano piccoli imprenditori e avviano le così detta Start-Up (Aziende) nel settore del commercio, della ristorazione e del turismo; il 40% delle nuove attività è stato aperto da soggetti sotto i 35 anni. Speriamo che la morsa della crisi non scoraggi la voglia di scommettere e mettersi in gioco in prima persona da parte dei giovani, motore e locomotiva d’attacco dell’Italia.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Patrizia  Lupi - vedi tutti gli articoli di Patrizia  Lupi



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Rotolone alla crema
Versare in un pentolino basso, latte, burro e zucchero, sciogliere a fuoco lento e una volta che il composto sarà omogeneo, togliere dal fuoco e lasciare ....
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Rispetto all’anno scorso, come si riflette sul totale delle assunzioni, quelle dirette ai giovani hanno subito un calo del 2,7%; nonostante la continua riduzione si evidenzia, però, un allargamento della fetta delle assunzioni per i giovani under 30; infatti i posti per i quali non è richiesta una soglia d’età sono arrivati a 280 mila. L’offerta di lavoro è composta per il 71,6% del totale dalle imprese di servizi; 13 mila di queste provengono dai media e dalle comunicazioni, informatici e tlc. Il 28% dell’offerta proviene dal settore manifatturiero.

Solo un giovane su 4 viene richiesto per professioni intellettuali, scientifiche o di elevata competenza tecnica e un terzo di queste possibilità sono concentrate nelle regioni del Nord-Ovest. Certo la situazione è a dir poco allegra, in quanto le più recenti statistiche ISTAT, ci indicano che negli ultimi tre anni c’è stato ben un milione di occupati under 35 in meno. La disoccupazione giovanile è tornata a salire e cosa ancora più grave molti dei giovani ha perso le speranze e non si sforza neanche più di cercare un’occupazione. Il tasso di disoccupazione giovanile (l’incidenza dei disoccupati sul totale degli occupati o in cerca) è stato pari al 39,5%, rispetto al mese precedente un aumento dello 0,4% e rispetto alla tendenza un aumento di 4,3 punti percentuali.

C’è da sottolineare che non tutto è fermo; un’indagine Excelsior realizzata con Unioncamere e Ministero del Lavoro rivela che le imprese del settore privato hanno programmato l’assunzione di oltre 120 mila giovani con meno di 30 anni, questo prima dell’entrata in vigore delle nuove norme che incentivano l’assunzione dei giovani. Ebbene si, i datori di lavoro che assumono giovani under 30 a tempo indeterminato possono ottenere l’incentivo previsto dal Decreto del Lavoro n. 76 del 2013; si tratta di uno sgravio fiscale a favore del datore che assume giovani under 30 che siano disoccupati da almeno 6 mesi oppure privi di diploma o scuola media superiore o professionale.

L’incentivo è nella misura di un terzo dello stipendio mensile lordo, fino ad un massimo di € 650,00 ed è riconosciuto per 12 mesi in caso di trasformazione di un rapporto a termine o 18 mesi, in caso di nuova assunzione a tempo indeterminato. Almalaurea dichiara che se ci fosse la possibilità di più integrazione tra istruzione e lavoro, quindi un numero maggiore di stage lavorativi per gli studenti, ci sarebbe un aumento del 12% delle possibilità di trovare lavoro. Lo stesso Ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza ha dichiarato che “non deve arrivare più nessun laureato che abbia compiuto i 25 anni d’età e che non abbia mai avuto esperienza nel mondo del lavoro”, in molti hanno criticato la mancanza di norme in merito nell’ultimo Decreto Legge sulla Scuola varato lo scorso 09 Settembre 2013, anche perché un miglioramento della scuola professionalizzante e la formazione professionale è un passaggio che l’UE ci chiede per il miglioramento del nostro Paese.

L’Osservatorio Confcommercio ha fornito, tuttavia, un dato positivo; nei primi sei mesi del 2013 i giovani sotto i 35 anni, anche se in tempi di crisi, si inventano piccoli imprenditori e avviano le così detta Start-Up (Aziende) nel settore del commercio, della ristorazione e del turismo; il 40% delle nuove attività è stato aperto da soggetti sotto i 35 anni. Speriamo che la morsa della crisi non scoraggi la voglia di scommettere e mettersi in gioco in prima persona da parte dei giovani, motore e locomotiva d’attacco dell’Italia.
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