Articolo Salute Dieta e alimentazione
Con i dolcificanti artificiali aumenta il rischio diabete di tipo 2 freccemartedì 31 maggio 2016      


Con i dolcificanti artificiali aumenta il rischio diabete di tipo 2, praticamente accade l’esatto contrario di ciò che ci si aspetta quando si utilizzano questi edulcoranti al posto dello zucchero raffinato. Questi dolcificanti artificiali alterano il metabolismo e aprono le porte al diabete di tipo 2 e, in alcuni casi, anche alla leucemia. Secondo una recentissima ricerca condotta dalla York University, è pur vero che questi dolcificanti limitano l’assunzione di calorie, ma espongono ad un rischio ben più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2, in quanto l’aspartame contenuto in questi dolcificanti fa aumentare il rischio di intolleranza al glucosio, che apre appunto la strada al diabete di tipo 2.

Già altri studi precedenti avevano lanciato l’allarme circa la pericolosità dei dolcificanti artificiali che erano in grado di alterare il metabolismo e, in particolare, l’intolleranza al glucosio, per cui quello che si riteneva essere un modo per limitare l’assunzione di calorie e quindi anche di limitare il rischio diabete, si dimostrava essere un rimedio peggiore. Inoltre, una ulteriore ricerca che ha preso in esame il dolcificante sucralasio ha evidenziato che il suo consumo sarebbe associato ad un aumento del rischio di ammalarsi di leucemia.

Cosa scegliere allora come dolcificante se si vuole evitare di ricorrere allo zucchero che altre ricerche hanno dimostrato essere a sua volta poco raccomandabile per colpa delle procedure cui viene sottoposto durante la raffinazione. Una soluzione può essere il miele, quello integrale e quindi non lavorato, oppure lo zucchero di canna, ma non quello che si trova regolarmente in commercio perché è a sua volta raffinato, bensì lo zucchero di canna integrale che certamente è un dolcificante di costo più elevato, ma certamente più sicuro.

Si potrebbe anche cominciare a limitare il consumo di zucchero e dolcificanti prendendo l’abitudine di bere il caffè amaro, tanto per fare un esempio, abitudine che oltre tutto consentirebbe di apprezzare meglio il sapore del caffè. Non è affatto difficile abituarsi al nuovo sapore, e chi lo ha fatto assicura che dopo pochi caffè assunti senza l’aggiunta di zucchero o di un qualsiasi altro dolcificante si comincerà ad apprezzare finalmente appieno il sapore del caffè. Stesso discorso, quindi, per il cappuccino, il latte, e tutto ciò che si zucchera abitualmente.

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Già altri studi precedenti avevano lanciato l’allarme circa la pericolosità dei dolcificanti artificiali che erano in grado di alterare il metabolismo e, in particolare, l’intolleranza al glucosio, per cui quello che si riteneva essere un modo per limitare l’assunzione di calorie e quindi anche di limitare il rischio diabete, si dimostrava essere un rimedio peggiore. Inoltre, una ulteriore ricerca che ha preso in esame il dolcificante sucralasio ha evidenziato che il suo consumo sarebbe associato ad un aumento del rischio di ammalarsi di leucemia.

Cosa scegliere allora come dolcificante se si vuole evitare di ricorrere allo zucchero che altre ricerche hanno dimostrato essere a sua volta poco raccomandabile per colpa delle procedure cui viene sottoposto durante la raffinazione. Una soluzione può essere il miele, quello integrale e quindi non lavorato, oppure lo zucchero di canna, ma non quello che si trova regolarmente in commercio perché è a sua volta raffinato, bensì lo zucchero di canna integrale che certamente è un dolcificante di costo più elevato, ma certamente più sicuro.

Si potrebbe anche cominciare a limitare il consumo di zucchero e dolcificanti prendendo l’abitudine di bere il caffè amaro, tanto per fare un esempio, abitudine che oltre tutto consentirebbe di apprezzare meglio il sapore del caffè. Non è affatto difficile abituarsi al nuovo sapore, e chi lo ha fatto assicura che dopo pochi caffè assunti senza l’aggiunta di zucchero o di un qualsiasi altro dolcificante si comincerà ad apprezzare finalmente appieno il sapore del caffè. Stesso discorso, quindi, per il cappuccino, il latte, e tutto ciò che si zucchera abitualmente.

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