orto frutteto Kaki, Cachi, Diospyros kaki
Kaki, Cachi, Diospyros kaki

Kaki, Caco, Diospyros kaki, albero da frutto originario della Cina e del Giappone, appartenente alla famiglia delle Ebenacee, alto 5-10 m, caratterizzato da una chioma espansa, tondeggiante, larga circa 5 m. Il tronco, eretto, è coperto da una corteccia nerastra e screpolata. Le foglie, caduche, sono ovali, lucide sulla pagina superiore e coperte di una fitta e sottile peluria grigiastra su quella inferiore. Esistono piante di kaki che portano solo fiori femminili, altre ancora con fiori ermafroditi e fiori maschili, e infine piante con fiori ermafroditi e fiori femminili. I fiori maschili sono riuniti in gruppi di 3, mentre quelli femminili sono solitari. I frutti si formano dai fiori femminili dopo l’impollinazione o per partenogenesi, ovvero senza che avvenga l’impollinazione e quindi la fecondazione. Per questo motivo si coltivano di solito solo piante a fiori femminili. I frutti somigliano a dei pomodori, nella forma ovviamente; quelli di origine partenocarpica sono privi di semi e solitamente più appuntiti e di colore arancio più chiaro rispetto ai frutti che si formano in seguito alla fecondazione. I kaki sono ricchi di tante ottime sostanze per il benessere dell’organismo. Per saperne di più ecco tutto o quasi sulle sue proprietà.

Il kaki, oltre ad essere un’ottima pianta da frutto, è anche una pianta assai ornamentale: il fogliame è molto decorativo e in autunno assume un caldo color ruggine. Inoltre, dopo la caduta delle foglie, i frutti di color arancio permangono sulle piante formando vivaci macchie di colore. Tra le tante varietà si ricordano Castellani; Costata dalle foglie particolarmente decorative; Mazeli; Mela.

Il Kaki è una pianta abbastanza rustica, tuttavia le piante giovani sono sensibili al freddo per cui, nelle regioni settentrionali a clima più rigido, vanno difese dal gelo con coperture di paglia, plastica o altro materiale in grado di proteggerle dal freddo. Le piante si mettono a dimora in autunno nelle regioni a clima mite, in primavera nelle regioni settentrionali e fredde, in terreni freschi, ma ben drenati, arricchiti con concimi minerali e con sostanza organica. Se si piantano a gruppi vanno mantenute le distanze di 5-6 m tra le piante.

Il Kaki è facilmente soggetto alla cascola, ovvero alla caduta anticipata dei frutticini; tuttavia è possibile contrastare questa tendenza piantando tra le piante della varietà prescelta una pianta appartenente ad una varietà che sia una buona impollinatrice, come ad esempio la Mercatelli. In questo modo i frutti che si formano in seguito all’impollinazione e quindi alla fecondazione sono meno soggetti alla cascola rispetto a quelli nati per partenocarpia. Il Kaki è anche soggetto al fenomeno noto come alternanza, ovvero una annata particolarmente generosa e una invece assai scarsa.

Potatura di allevamento. Il Kaki si alleva generalmente senza costringerlo in forme particolari, ovvero lasciandolo libero di svilupparsi naturalmente, limitandosi solo a diradare o accorciare i rami.
Con la potatura di produzione ci si limita a eliminare i rami secchi o danneggiati e a eventuali interventi di diradamento in quanto i frutti si formano sui rami nati nella primavera dello stesso anno. Nel caso di piante vecchie può essere utile un intervento più drastico in modo da favorire l’emissione di nuovi germogli, sui quali si formeranno i frutti.

Raccolta. I frutti si raccolgono in ottobre-novembre. I frutti appena raccolti sono duri e hanno un sapore amaro e sgradevole perché molto ricchi di tannini, che conferisce al frutto quella particolare sensazione di bocca impastata e legata. Prima di consumarli occorre conservarli per un mese, un mese e mezzo: in questo periodo i tannini si trasformano e la polpa, ricca di zuccheri, acquista un sapore molto dolce.


riproduzione: per innesto a spacco ad inizio primavera. Come portainnesti si utilizzano giovani piante di un anno di età nate da seme di Diospyros virginiana o di Diospyros lotus; questi portainnesti migliorano la resistenza al freddo di Diospyros kaki. Le piante si mettono a dimora un anno dopo l’innesto e la produzione di frutti inizia 3-4 anni dopo la messa d dimora.
esposizione:
fioritura:




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Tiarella
Tiarella, genere di 7 specie di piante perenni, sempreverdi, rustiche, a crescita lenta, adatte per il giardinpo roccioso o per coprire il terreno sotto gli alberi e gli arbusti. Sono affini alle specie del genere ........

Morisia

Morisia, genere comprendente una sola specie di pianta erbacea, perenne, che può essere coltivata nelle fioriere e nel giardino roccioso. Fiorisce praticamente per tutta l'estate.
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Filipendula
La Filipendula, genere di 10 specie di piante erbacee, perenni, rustiche che crescono bene nei terreni umidi assieme alle Lythrum e Lysimachia. Sono adatte per le bordure e per la raccolta dei fiori ........

Pittòsporo Pittosporum)
Il Pittòsporo (Pittosporum) originario dell'Africa, Asia, Australia, Nuova Zelanda e Isole del Pacifico, comprende circa 80 specie ed è un aubusto o piccolo albero di limitata altezza.
Le foglie, ........

Chionodoxa

La Chionodoxa fa parte delle Liliaceae, è originaria dell'Asia Minore e Creta, comprende 6 specie ed è una pianta perenne, bulbosa, rustica.
Le foglie sono verdi, nastriformi, ottuse all'estremità, ........

 

Ricetta del giorno
Mezze maniche con zucchine e salmone
Fare bollire una pentola con circa 3,5 litri di acqua salata con sale grosso. Calare le mezze maniche, mescolare e portare a cottura.
Intanto si ....
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Cedrus(Cedro)

Cedrus(Cedro), genere di 4 specie di conifere sempreverdi, rustiche e longeve, appartenenti alla famiglia delle Pinaceae, adatte per i grandi giardini o parchi, in quanto crescono molto rapidamente. I rametti giovani hanno ........

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Convallaria (Mughetto)
Convallaria (Mughetto), genere comprendente una sola specie erbacea, perenne, rustica. Questa pianta, molto nota, si sviluppa da un rizoma allungato, orizzontale, ramificato e, in condizioni adatte, si espande rapidamente. ........

Calendula
Calendula: genere di 20-30 specie di piante erbacee o suffruticose, annuali. La specie descritta è quella che più comunemente viene coltivata, eccellente per bordure e per fiori da recidere. Può ........


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Kaki, Cachi, Diospyros kaki

Kaki, Caco, Diospyros kaki, albero da frutto originario della Cina e del Giappone, appartenente alla famiglia delle Ebenacee, alto 5-10 m, caratterizzato da una chioma espansa, tondeggiante, larga circa 5 m. Il tronco, eretto, è coperto da una corteccia nerastra e screpolata. Le foglie, caduche, sono ovali, lucide sulla pagina superiore e coperte di una fitta e sottile peluria grigiastra su quella inferiore. Esistono piante di kaki che portano solo fiori femminili, altre ancora con fiori ermafroditi e fiori maschili, e infine piante con fiori ermafroditi e fiori femminili. I fiori maschili sono riuniti in gruppi di 3, mentre quelli femminili sono solitari. I frutti si formano dai fiori femminili dopo l’impollinazione o per partenogenesi, ovvero senza che avvenga l’impollinazione e quindi la fecondazione. Per questo motivo si coltivano di solito solo piante a fiori femminili. I frutti somigliano a dei pomodori, nella forma ovviamente; quelli di origine partenocarpica sono privi di semi e solitamente più appuntiti e di colore arancio più chiaro rispetto ai frutti che si formano in seguito alla fecondazione. I kaki sono ricchi di tante ottime sostanze per il benessere dell’organismo. Per saperne di più ecco tutto o quasi sulle sue proprietà.

Il kaki, oltre ad essere un’ottima pianta da frutto, è anche una pianta assai ornamentale: il fogliame è molto decorativo e in autunno assume un caldo color ruggine. Inoltre, dopo la caduta delle foglie, i frutti di color arancio permangono sulle piante formando vivaci macchie di colore. Tra le tante varietà si ricordano Castellani; Costata dalle foglie particolarmente decorative; Mazeli; Mela.

Il Kaki è una pianta abbastanza rustica, tuttavia le piante giovani sono sensibili al freddo per cui, nelle regioni settentrionali a clima più rigido, vanno difese dal gelo con coperture di paglia, plastica o altro materiale in grado di proteggerle dal freddo. Le piante si mettono a dimora in autunno nelle regioni a clima mite, in primavera nelle regioni settentrionali e fredde, in terreni freschi, ma ben drenati, arricchiti con concimi minerali e con sostanza organica. Se si piantano a gruppi vanno mantenute le distanze di 5-6 m tra le piante.

Il Kaki è facilmente soggetto alla cascola, ovvero alla caduta anticipata dei frutticini; tuttavia è possibile contrastare questa tendenza piantando tra le piante della varietà prescelta una pianta appartenente ad una varietà che sia una buona impollinatrice, come ad esempio la Mercatelli. In questo modo i frutti che si formano in seguito all’impollinazione e quindi alla fecondazione sono meno soggetti alla cascola rispetto a quelli nati per partenocarpia. Il Kaki è anche soggetto al fenomeno noto come alternanza, ovvero una annata particolarmente generosa e una invece assai scarsa.

Potatura di allevamento. Il Kaki si alleva generalmente senza costringerlo in forme particolari, ovvero lasciandolo libero di svilupparsi naturalmente, limitandosi solo a diradare o accorciare i rami.
Con la potatura di produzione ci si limita a eliminare i rami secchi o danneggiati e a eventuali interventi di diradamento in quanto i frutti si formano sui rami nati nella primavera dello stesso anno. Nel caso di piante vecchie può essere utile un intervento più drastico in modo da favorire l’emissione di nuovi germogli, sui quali si formeranno i frutti.

Raccolta. I frutti si raccolgono in ottobre-novembre. I frutti appena raccolti sono duri e hanno un sapore amaro e sgradevole perché molto ricchi di tannini, che conferisce al frutto quella particolare sensazione di bocca impastata e legata. Prima di consumarli occorre conservarli per un mese, un mese e mezzo: in questo periodo i tannini si trasformano e la polpa, ricca di zuccheri, acquista un sapore molto dolce.


riproduzione: per innesto a spacco ad inizio primavera. Come portainnesti si utilizzano giovani piante di un anno di età nate da seme di Diospyros virginiana o di Diospyros lotus; questi portainnesti migliorano la resistenza al freddo di Diospyros kaki. Le piante si mettono a dimora un anno dopo l’innesto e la produzione di frutti inizia 3-4 anni dopo la messa d dimora.
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