Articolo Finanza familiare Risparmiare
Obsolescenza programmata 2: i Repair Caffè freccemartedì 5 novembre 2013      


Abbiamo parlato qualche articolo fa dell’obsolescenza programmata, il meccanismo con il quale le stesse case produttrici stabiliscono la durata di vita di un prodotto. Nello stesso articolo vi annunciavo l’uscita di una proposta di legge, italiana, che vorrebbe porre un veto a questo stratagemma. Oggi ho scoperto che mentre i nostri rappresentanti si adoperavano per creare questa proposta, la popolazione mondiale s’iniziava a muovere per i fatti suoi, cercando e creando una soluzione per sconfiggere le industrie che non ci consentono più, come avveniva un tempo, di aggiustare i nostri oggetti, spingendoci a comprarne sempre di nuovi.

È nato infatti un movimento che combatte questo fenomeno rieducandoci ad aggiustare gli oggetti rotti o meglio spingendoci a condividere le nostre conoscenze e ad imparare l’uno dall'altro, aiutandoci. Questo anche grazie alla nascita delle “stampanti 3d” che ci permettono di creare oggetti tridimensionali e quindi di riprodurre i pezzi di ricambio che il mercato ci nega. L’organizzazione in questione si chiama Repair Cafè Foundation e gestisce punti d’incontro dove ognuno di noi può portare ad aggiustare i suoi oggetti rotti sorseggiando un caffè e facendo amicizia o imparando un nuovo mestiere. Il primo Repair cafè è nato ad Amsterdam dall'idea di una giornalista Olandese, Martine Postma.

Da questo primo luogo comunitario si è sviluppata l’idea di creare la fondazione, con l’obiettivo di rendere i Repair Cafè facilmente replicabili. Sono state infatti create delle istruzioni di base (starter kit) che chiunque può seguire per capire lo spirito della fondazione e dare il via al proprio Repair Cafè. Gli incontri avvengono quattro volte a settimana in luoghi stabiliti in precedenza, dove sono allestite vere e proprie botteghe. Basta presentarsi all'incontro con elettrodomestici, oggetti o vestiti rotti e si ripara insieme. Gli attrezzi si trovano lì, destinati a chiunque sappia riparare qualcosa, in modo tale che possa mettersi a disposizione degli altri, aggiustare ed insegnare.

L’obiettivo fondamentale è infatti quello di diffondere la conoscenza, di collaborare con la comunità e fornire a ognuno di noi l’autonomia necessaria ad abbattere il sistema che ci tiene schiavi della produzione industriale. La gente sa infatti che l’obsolescenza programmata è diventata insostenibile per il nostro pianeta e per le nostre economie. Non possiamo più continuare, com'è successo negli ultimi vent'anni a gettare via quasi la metà degli oggetti, elettronici e non, senza nemmeno fare un tentativo per ripararli. Quindi rimbocchiamoci le maniche, parliamo alla nostra comunità e allestiamo anche noi il nostro centro di riparazione. Tutte le informazioni necessarie potete trovarle qui, repaircafe.org.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Ambra  Rufini - vedi tutti gli articoli di Ambra  Rufini



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