Articolo Muratura Costruzione
Stendere l’intonaco. Suggerimenti e accortezze freccegiovedì 7 febbraio 2013      


L’intonaco ha la funzione di realizzare una finitura regolare e di buona qualità sia dal punto di vista estetico che per proteggere la struttura della parete sulla quale viene applicato. Esso deve essere di fatto un vero e proprio polmone idrometrico d’ambiente, deve quindi regolare e proteggere al tempo stesso la parete dalle intemperie, se si tratta di una parete esterna, e di assorbire l’umidità superficiali delle pareti interne. Le malte di calce sono certamente le più adatte a raggiungere questi obiettivi.

Un intonaco può essere formato da tre strati: rinzaffo, arriccio e velo. Il rinzaffo è il primo strato, quello direttamente a contatto con la parete, solitamente dello spessore si 1-2 cm e viene applicato semplicemente gettando la malta sulla parete con la cazzuola. L’arriccio è il secondo strato, quello intermedio, dello spessore di pochi millimetri e viene applicato direttamente sul primo strato. Il velo, l’ultimo dei tre strati che è poi quello più esterno, ha lo scopo di rifinire la superficie in modo che sia liscia e praticamente perfetta, in odo da potervi poi effettuare  le altre rifiniture necessarie come la tinteggiatura o l’applicazione della carta da parati. La messa in opera di un intonaco deve essere in almeno due strati, soluzione indispensabile per eliminare il fenomeno del ritiro della malta.
Una volta preparato l’impasto di malta che deve essere costituito da 1 parte di calce e 1,5 parti di sabbia molto fine, naturalmente priva di salsedine, è necessario preparate il muro su cui si dovrà applicare l’intonaco. Bisogna quindi inchiodare alla parete due assi di circa 1-1.5 cm di spessore poste verticalmente e alla distanza di 1 m l’una dall’altra. Queste saranno delle guide indispensabili per determinare con precisione lo spessore dell’intonaco, permettendo al tempo stesso di regolarizzare la superficie.

Terminata questa operazione preparatorie, bisogna bagnare leggermente la porzione di parete compresa tra le due assicelle e si comincerà ad applicare la malta lanciandola con la cazzuola contro la parete con un movimento secco di braccio e polso, dopo di che la si dovrà stendere e lisciare con la cazzuola. Aiutandosi anche con il frattazzo, oltre che con la cazzuola, è preferibile stendere sulla parete la malta in senso  verticale, facendo attenzione a che la copertura di malta sia abbastanza omogenea.
 Si passa ora a livellare la striscia appena realizzata con l’aiuto di un listello di legno, meglio se in alluminio, appoggiato sulle due assicelle poste in precedenza, procedendo dal basso verso l’alto, con un movimento alternato destra-sinistra. Cos’ facendo si rimuoverà la ,malta in eccesso e le eventuali depressioni che dovessero essere presenti, andranno riempite con la malta e poi livellate nuovamente  sempre con lo stesso sistema.

Quando è asciutta la prima parte, rimuovere una delle due assicelle e posizionarla sempre ad un metro di distanza dal tratto di intonaco appena applicato e ripetere le stesse operazioni fatte per la prima porzione da un metro, sempre livellando con l’asse di alluminio, la staggia, che da questo momento in poi avrà come riferimento da un lato l’asticella di legno e dall’altro l’intonaco asciutto della porzione precedente.
Passare il frattazzo su tutta la superficie avendo cura di bagnarlo di frequente in modo da farlo scivolare meglio. Questa prima mano di intonaco non dovrà essere perfettamente liscia in quanto dovrà ancora accogliere la seconda mano e, se sufficientemente rugosa, la mano successiva avrà una presa migliore, mano che potrà essere stesa dopo che il primo strato di intonaco avrà fatto presa.

Quando il primo strato che avrà lo spessore di circa 1 cm avrà fatto perfettamente presa, passare ad applicare il secondo strato, l’arriccio tanto per intenderci, che dovrà avere uno spessore di circa 5-8 mm, procedendo sempre come per il primo strato, ovvero il rinzaffo. Anche questo non dovrà essere troppo liscio, in modo da permettere poi al velo, il terzo e ultimo strato, di fare perfettamente presa. Quando sarà completamente asciutto, si potrà passare all’applicazione dell’eventuale finitura in gesso, che tuttavia può essere utilizzato solo per le pareti interne e mai su quelle esterne.

Applicare ora lo strato di gesso con il frattazzo procedendo sempre dal basso verso l’alto e mantenendolo molto sottile. Livellare con il frattazzo umido tutte le irregolarità che si dovessero presentare con colpi leggeri dall’alto verso il basso, mantenendo la lama del frattazzo con una inclinazione di circa 30° rispetto alla parete. Una volta indurito il velo, ripassare il frattazzo con la lama umida in modo da ottenere una superficie finita liscia e soffice al tempo stesso.

Alcuni suggerimenti importanti per ottenere un buon lavoro.
L’impasto dell’intonaco deve essere realizzato utilizzando un recipiente pulito, utilizzando acqua non troppo fredda. La calce da utilizzare per l’intonaco deve essere fresca, senza grumi, così come la sabbia che deve essere di fiume, quindi prima di sali,  pulita e molto fine, e se presenta dei corpi estranei di dimensioni maggiori è bene setacciarla con un setaccio a maglie molto fini. L’impasto da realizzare deve esser di dimensioni sufficienti a coprire al massimo 5-9-6 mq, e in tutti i casi non superiore alla quantità che si riesce ad utilizzare in una volta. Eventuali rimanenze vanno scartate e non riutilizzate il giorno successivo, nel caso non si fosse terminato il lavoro.
Il frattazzo è un accessorio fondamentale per la realizzazione d un intonaco, per cui è bene procurarsene più di uno, di dimensioni differenti e tutti di buona qualità. Un vecchio detto popolare dice: il buon mastro d’opera è tale se ha buoni attrezzi, libera traduzione dall’originale in dialetto.

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L’intonaco ha la funzione di realizzare una finitura regolare e di buona qualità sia dal punto di vista estetico che per proteggere la struttura della parete sulla quale viene applicato. Esso deve essere di fatto un vero e proprio polmone idrometrico d’ambiente, deve quindi regolare e proteggere al tempo stesso la parete dalle intemperie, se si tratta di una parete esterna, e di assorbire l’umidità superficiali delle pareti interne. Le malte di calce sono certamente le più adatte a raggiungere questi obiettivi.

Un intonaco può essere formato da tre strati: rinzaffo, arriccio e velo. Il rinzaffo è il primo strato, quello direttamente a contatto con la parete, solitamente dello spessore si 1-2 cm e viene applicato semplicemente gettando la malta sulla parete con la cazzuola. L’arriccio è il secondo strato, quello intermedio, dello spessore di pochi millimetri e viene applicato direttamente sul primo strato. Il velo, l’ultimo dei tre strati che è poi quello più esterno, ha lo scopo di rifinire la superficie in modo che sia liscia e praticamente perfetta, in odo da potervi poi effettuare  le altre rifiniture necessarie come la tinteggiatura o l’applicazione della carta da parati. La messa in opera di un intonaco deve essere in almeno due strati, soluzione indispensabile per eliminare il fenomeno del ritiro della malta.
Una volta preparato l’impasto di malta che deve essere costituito da 1 parte di calce e 1,5 parti di sabbia molto fine, naturalmente priva di salsedine, è necessario preparate il muro su cui si dovrà applicare l’intonaco. Bisogna quindi inchiodare alla parete due assi di circa 1-1.5 cm di spessore poste verticalmente e alla distanza di 1 m l’una dall’altra. Queste saranno delle guide indispensabili per determinare con precisione lo spessore dell’intonaco, permettendo al tempo stesso di regolarizzare la superficie.

Terminata questa operazione preparatorie, bisogna bagnare leggermente la porzione di parete compresa tra le due assicelle e si comincerà ad applicare la malta lanciandola con la cazzuola contro la parete con un movimento secco di braccio e polso, dopo di che la si dovrà stendere e lisciare con la cazzuola. Aiutandosi anche con il frattazzo, oltre che con la cazzuola, è preferibile stendere sulla parete la malta in senso  verticale, facendo attenzione a che la copertura di malta sia abbastanza omogenea.
 Si passa ora a livellare la striscia appena realizzata con l’aiuto di un listello di legno, meglio se in alluminio, appoggiato sulle due assicelle poste in precedenza, procedendo dal basso verso l’alto, con un movimento alternato destra-sinistra. Cos’ facendo si rimuoverà la ,malta in eccesso e le eventuali depressioni che dovessero essere presenti, andranno riempite con la malta e poi livellate nuovamente  sempre con lo stesso sistema.

Quando è asciutta la prima parte, rimuovere una delle due assicelle e posizionarla sempre ad un metro di distanza dal tratto di intonaco appena applicato e ripetere le stesse operazioni fatte per la prima porzione da un metro, sempre livellando con l’asse di alluminio, la staggia, che da questo momento in poi avrà come riferimento da un lato l’asticella di legno e dall’altro l’intonaco asciutto della porzione precedente.
Passare il frattazzo su tutta la superficie avendo cura di bagnarlo di frequente in modo da farlo scivolare meglio. Questa prima mano di intonaco non dovrà essere perfettamente liscia in quanto dovrà ancora accogliere la seconda mano e, se sufficientemente rugosa, la mano successiva avrà una presa migliore, mano che potrà essere stesa dopo che il primo strato di intonaco avrà fatto presa.

Quando il primo strato che avrà lo spessore di circa 1 cm avrà fatto perfettamente presa, passare ad applicare il secondo strato, l’arriccio tanto per intenderci, che dovrà avere uno spessore di circa 5-8 mm, procedendo sempre come per il primo strato, ovvero il rinzaffo. Anche questo non dovrà essere troppo liscio, in modo da permettere poi al velo, il terzo e ultimo strato, di fare perfettamente presa. Quando sarà completamente asciutto, si potrà passare all’applicazione dell’eventuale finitura in gesso, che tuttavia può essere utilizzato solo per le pareti interne e mai su quelle esterne.

Applicare ora lo strato di gesso con il frattazzo procedendo sempre dal basso verso l’alto e mantenendolo molto sottile. Livellare con il frattazzo umido tutte le irregolarità che si dovessero presentare con colpi leggeri dall’alto verso il basso, mantenendo la lama del frattazzo con una inclinazione di circa 30° rispetto alla parete. Una volta indurito il velo, ripassare il frattazzo con la lama umida in modo da ottenere una superficie finita liscia e soffice al tempo stesso.

Alcuni suggerimenti importanti per ottenere un buon lavoro.
L’impasto dell’intonaco deve essere realizzato utilizzando un recipiente pulito, utilizzando acqua non troppo fredda. La calce da utilizzare per l’intonaco deve essere fresca, senza grumi, così come la sabbia che deve essere di fiume, quindi prima di sali,  pulita e molto fine, e se presenta dei corpi estranei di dimensioni maggiori è bene setacciarla con un setaccio a maglie molto fini. L’impasto da realizzare deve esser di dimensioni sufficienti a coprire al massimo 5-9-6 mq, e in tutti i casi non superiore alla quantità che si riesce ad utilizzare in una volta. Eventuali rimanenze vanno scartate e non riutilizzate il giorno successivo, nel caso non si fosse terminato il lavoro.
Il frattazzo è un accessorio fondamentale per la realizzazione d un intonaco, per cui è bene procurarsene più di uno, di dimensioni differenti e tutti di buona qualità. Un vecchio detto popolare dice: il buon mastro d’opera è tale se ha buoni attrezzi, libera traduzione dall’originale in dialetto.

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