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Le allergie alimentari nel cane e nel gatto freccemercoledì 13 settembre 2017  



Le allergie alimentari nel cane e nel gatto non sono molto frequenti, anzi abbastanza rare, sono infatti il 10-15% di tutte le allergie cutanee. Bisogna tuttavia distinguere tra reazioni tossiche e non tossiche, dove le prime sono causate da biotossine e si manifestano in ciascun individuo in maniera più o meno grave a seconda delle tossine ingerite. Le seconde, ovvero le non tossiche, dipendono per lo più dalla sensibilità individuale a specifici alimenti o a parte di essi.

A loro volta, poi, le reazioni non tossiche si distinguono in intolleranze e allergie, un po’ come del resto capita agli umani, difficili tra l’altro da distinguere, anche se le prime, ovvero le intolleranze, non determinano una reazione immunitaria, cosa che invece avviene con le allergie. In tutti i casi, si tratta di eventi non frequenti, infatti, come detto in precedenza, rappresentano il 10-15% di tutte le patologie cutanee e gastroenteriche. Inoltre spesso accade che le reazioni avverse agli alimenti si manifestino sia a livello cutaneo che a livello gastroenterico, ovvero siano concomitanti.

Le manifestazioni gastroenteriche sono caratterizzate per lo più da forme ricorrenti di diarrea, in quanto il cane non è in grado di digerire alcuni alimenti, che non vengono quindi assorbiti e determinano la formazione di gas e infiammazione. In questi casi una dieta a base di proteine e carboidrati a cui il cane non è stato già sensibilizzato, ovvero non aveva mai assunto in precedenza, è di solito risolutiva. Se invece il problema persiste potrebbe essere necessaria una cura antibiotica, abbinata a probiotici, perché potrebbero essere presenti dei batteri intestinali che non possono essere eliminati altrimenti. Il veterinario di fiducia sa benissimo come comportarsi al riguardo.

Le manifestazioni cutanee sono diverse tra cane e gatto. Nel cane gli eritemi e il prurito sono localizzati per lo più nella faccia interna dei padiglioni auricolari, intorno agli occhi, il muso, spazi interdigitali, addome, collo, regione parietale. Inoltre, i sintomi sono gli stessi sia in caso di allergia che di intolleranze. Nei gatti invece, le lesioni con piccole ulcere e croste sono localizzate in particolar modo sulla testa, faccia, intorno agli occhi, collo e, in alcuni soggetti, anche otite ceruminosa. La diagnosi si fa, in genere, con la dieta da privazione, ovvero somministrando al soggetto colpito proteine mai assunte in precedenza.

La terapia migliore è modificare l’alimentazione, quindi eliminare dalla dieta la fonte proteica che si sospetta essere la responsabile della reazione allergica o dell’intolleranza. Ovviamente si dovrà procedere per tentativi, per esclusione, aggiungendo alla dieta integratori a base di acidi grassi omega 3 e 6, utili per ripristinare la cute danneggiata. Si riveleranno di grande aiuto anche alcuni bagni disinfettanti.


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A loro volta, poi, le reazioni non tossiche si distinguono in intolleranze e allergie, un po’ come del resto capita agli umani, difficili tra l’altro da distinguere, anche se le prime, ovvero le intolleranze, non determinano una reazione immunitaria, cosa che invece avviene con le allergie. In tutti i casi, si tratta di eventi non frequenti, infatti, come detto in precedenza, rappresentano il 10-15% di tutte le patologie cutanee e gastroenteriche. Inoltre spesso accade che le reazioni avverse agli alimenti si manifestino sia a livello cutaneo che a livello gastroenterico, ovvero siano concomitanti.

Le manifestazioni gastroenteriche sono caratterizzate per lo più da forme ricorrenti di diarrea, in quanto il cane non è in grado di digerire alcuni alimenti, che non vengono quindi assorbiti e determinano la formazione di gas e infiammazione. In questi casi una dieta a base di proteine e carboidrati a cui il cane non è stato già sensibilizzato, ovvero non aveva mai assunto in precedenza, è di solito risolutiva. Se invece il problema persiste potrebbe essere necessaria una cura antibiotica, abbinata a probiotici, perché potrebbero essere presenti dei batteri intestinali che non possono essere eliminati altrimenti. Il veterinario di fiducia sa benissimo come comportarsi al riguardo.

Le manifestazioni cutanee sono diverse tra cane e gatto. Nel cane gli eritemi e il prurito sono localizzati per lo più nella faccia interna dei padiglioni auricolari, intorno agli occhi, il muso, spazi interdigitali, addome, collo, regione parietale. Inoltre, i sintomi sono gli stessi sia in caso di allergia che di intolleranze. Nei gatti invece, le lesioni con piccole ulcere e croste sono localizzate in particolar modo sulla testa, faccia, intorno agli occhi, collo e, in alcuni soggetti, anche otite ceruminosa. La diagnosi si fa, in genere, con la dieta da privazione, ovvero somministrando al soggetto colpito proteine mai assunte in precedenza.

La terapia migliore è modificare l’alimentazione, quindi eliminare dalla dieta la fonte proteica che si sospetta essere la responsabile della reazione allergica o dell’intolleranza. Ovviamente si dovrà procedere per tentativi, per esclusione, aggiungendo alla dieta integratori a base di acidi grassi omega 3 e 6, utili per ripristinare la cute danneggiata. Si riveleranno di grande aiuto anche alcuni bagni disinfettanti.


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